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sabato 28 aprile 2012

Manifestazione Nazionale 12 Maggio ore 14 a Roma


APPELLO
Mai come in questo momento la Costituzione della Repubblica rischia di essere travolta a partire dall’articolo 1: “L’Italia è una Repubblica democratica fondata sul lavoro”.
Il valore e la natura stessa della democrazia e dei diritti del lavoro sono infatti gravemente sviliti da controriforme e manovre economiche inique, esplicitamente dettate da poteri politici e finanziari esterni al sistema istituzionale del nostro Paese.
Il Governo Monti, pur formalmente legittimato dal sostegno della maggioranza trasversale di un Parlamento ampiamente logorato nella propria rappresentanza e credibilità, a partire dalle stesse modalità elettorali
che lo hanno espresso, agisce al di fuori di un mandato popolare.
L’introduzione del vincolo del pareggio di bilancio subordina l’esigibilità dei diritti sociali e alla salute, all’istruzione, alla previdenza e all’assistenza alle “superiori” ragioni del mercato.
La riforma del lavoro, con lo svuotamento dell’articolo 18 e la sostanziale liberalizzazione del lavoro
precario, segna un salto di qualità nel dominio e nella ricattabilità del lavoro i cui diritti sono già in via
di destrutturazione per l’attacco portato dal governo Berlusconi alla contrattazione nazionale e alla
democrazia sindacale.
Queste politiche sono tanto inique socialmente, quanto recessive e fallimentari sul terreno economico, e
stanno portando il paese in un baratro senza precedenti.
Opporsi a queste politiche e concorrere alla costruzione di un modello sociale ed economico alternativo
è pertanto dovere di ogni cittadina e cittadino democratici: è il compito urgente che abbiamo tutti noi in
Italia ed in Europa.
Un’alternativa che contrasti effettivamente la speculazione, usata insieme al debito contratto dagli Stati
per salvare speculatori ed affaristi, come una clava per distruggere i diritti sociali.
Un’alternativa volta a redistribuire la ricchezza, a fronte della crescita scandalosa delle disuguaglianze,
ad aumentare salari e pensioni, istituire il reddito sociale, riqualificare ed estendere il sistema di welfare.
Un’alternativa che si fondi sulla centralità dei diritti del lavoro, riconverta le produzioni nel segno della
sostenibilità ecologica, investa nella conoscenza e nella cultura, ampli la sfera dei beni comuni sottratti
al mercato, riqualifichi il pubblico a partire da un nuovo modello di democrazia e partecipazione.
Un’alternativa all’insegna di politiche di pace e cooperazione contro le logiche di guerra con la drastica
diminuzione delle spese militari.
Per queste ragioni, facciamo appello a scendere in piazza il 12 Maggio.
Contro il governo Monti, le politiche della BCE, della UE e il Fiscal Compact.
Per difendere la democrazia, i diritti delle lavoratrici e dei lavoratori,
la Costituzione, per l’Europa sociale.

martedì 24 aprile 2012

LE RISPOSTE DELL'ACQUEDOTTO DEL FIORA SPA SONO INCONSISTENTI: IL VOTO DEI SINDACI VA CONTRO IL RISULTATO REFERENDARIO

COMUNICATO   STAMPA

SEMPRE PIù CITTADINI ADERISCONO ALLA CAMPAGNA DI OBBEDIENZA CIVILE

Sono inconsistenti le argomentazioni giuridiche usate dall’Acquedotto del Fiora SpA nelle repliche inviate ai primi utenti che hanno aderito alla campagna di obbedienza civile promossa dal Forum dei Movimenti per l’Acqua. A 10 mesi dallo straordinario risultato del referendum per l'acqua bene comune la situazione è ancora in altomare e sonosempre di più i cittadini che, con il supporto dei Comitati territoriali, stanno presentando un reclamo al gestore per chiedere di adeguare la tariffa al risultato del referendum del 12 e13 giugno.

“Abbiamo iniziato ad autoridurci la bolletta decurtando la quota di profitto abolita dal secondo quesito referendario, ovvero il 15,9% sul totale dell’importo – spiega Andrea Borgna, portavoce del Comitato Senese– e in caso di un’indebita applicazione di more, porteremo il contenzioso dinanzi al Giudice di Pace, sicuri di avere la legge dalla nostra parte”.

L'Europa piange! E la Germania ride...


di Marco Fortis
L'intransigenza della Germania sul rigore fiscale e sulla propria indisponibilità a favorire un riequilibrio nelle bilance dei pagamenti attraverso un ridimensionamento del gigantesco surplus tedesco, è bene sintetizzata da una recente battuta del presidente della Bundesbank Jens Weidmann.
In un discorso alla Chatham House a Londra, Weidmann ha affermato che pretendere che la Germania rinunci alla sua forza commerciale per bilanciare i deficit degli altri Paesi dell'Eurozona sarebbe come pretendere di chiedere al Barcellona di non schierare in campo Messi dando alle altre squadre di calcio del continente, incluso il Bayern Monaco, più possibilità di vittoria.
Per Weidmann gli ultimi anni hanno visto troppi Paesi esagerare con il debito privato e pubblico per finanziare una crescita non sostenibile e non fondata sulla competitività.

Le analogie tra Hollande e il Pd: zero


di Matteo Pucciarelli
Leggere gli entusiasti commenti dei vari esponenti del Pd (in primis Bersani) dopo il primo turno delle elezioni francesi provoca un misto tra ribrezzo e tenerezza. A parte l'antichissimo e italico vizio di salire sul carro del vincitore, i condottieri del centro-centro-centro-centro-un po' sinistra italiano probabilmente conoscono poco del programma del socialista (tenete ben a mente l'aggettivo) Francois Hollande.
Tutti a inneggiarlo e tutti accuratamente attenti a non far cenno a una – dicasi una – proposta programmatica del leader socialista. In questo senso l'intervista rilasciata ieri aRepubblica dal segretario del Pd né è un esempio lampante: una pagina intera per dire il nulla elevato all'ennesima fuffa.
Per capire la ricetta del Ps francese è utile rileggersi l'articolo pubblicato da Emilio Carnevali su MicroMega di poco tempo fa: maggiore tassazione per i più ricchi, fondi per far assumere i giovani con contratti a tempo indeterminato, voto agli stranieri per le elezioni locali, eutanasia, nozze e adozione da parte dei gay.

PRC: valutazione sulle elezioni in Francia


di Fabio Amato
In Francia le elezioni presidenziali vedono come dato prevalente la sconfitta di Sarkozy e l’affermazione di Hollande. Dietro di loro fa clamore il risultato del fronte nazionale di Le Pen che arriva al 18 %, confermando il risultato che 10 anni fa consenti a suo padre di arrivare ad un calmoroso ballottaggio con Chirac. Ma il dato che rappresenta una novità politica nel panorama politico francese è il risultato di Jean Luc Melenchon e del Fronte de Gauche. Un risultato a due cifre, che risulta il miglior risultato della sinistra radicale e dei comunisti in Francia dopo quello degli anni 80.
Un risultato che è la vera sorpresa di queste elezioni presidenziali. All’inizio della campagna elettorale, mentre gli altri candidati erano più o meno accreditati delle cifre che poi hanno raccolto, Jean Luc

venerdì 20 aprile 2012


Di rigorismo si può anche morire


di Alfiero Grandi
Lo spread si aggira come un avvoltoio sui conti pubblici italiani. Forse sarebbe bene ammettere che c’è stato qualche ottimismo di troppo nel ritenere la situazione dell’Italia già sotto controllo. Il Governo Monti, comprensibilmente, cerca di evitare allarmismi, ma se i conti del prof. Dell’Aringa (in verità non solo suoi perché anche il Fmi è più o meno sulla stessa linea) sulla riduzione del Pil dovessero essere corretti il Governo dovrebbe ricorrere ad una nuova manovra di aggiustamento dei conti, perché il margine creato con la manovra precedente non sarebbe più sufficiente.
Questo naturalmente se non si mette in discussione l’eccesso di rigorismo imposto dall’egemonia della

mercoledì 18 aprile 2012

Vladimiro Giacchè: "Da oggi Keynes è fuorilegge. Impossibile investire"

Da  Contro la crisi

L'economista non ha dubbi: "Con il pareggio di bilancio si subordinano diritti fondamentali riconosciuti dalla Costituzione all'articolo 81"
Sera di martedì 17 aprile. Il Senato ha appena inserito in Costituzione il pareggio di bilancio. Per capire gli effetti di questa riforma, abbiamo intervistato Vladimiro Giacchè, economista, autore del libro dal titolo "Titanic Europa - La crisi che non ci hanno raccontato" (ed. Aliberti, gennaio 2012).
Professor Giacchè, inziamo col provare a capire la base di questa riforma. Qual è la ratio del pareggio di bilancio in costituzione?
Il pareggio di bilancio, di fatto, sancisce l'illegalità del keynesismo. Secondo Jhon Maynard Keynes, nei periodi di recessione, con la 'domanda aggregata' insufficiente, era lo Stato, tramite il deficit spending, a far ripartire l'economia. Secondo questo principio, il deficit si sarebbe poi ripagato quando la crescita fosse ripresa. Ora, impedendo costituzionalmente il deficit di bilancio dello Stato - se non per casi

Regressione costituzionale

Di Gianni Ferrara


Con l'approvazione del Senato in seconda deliberazione si è concluso ieri il procedimento di revisione dell'art. 81 della Costituzione. Male. Un giudizio non tanto distante da quello che si arguiva dalle parole di chi dichiarava, dai banchi della sinistra, un voto più disciplinato che convinto.
Con l'approvazione di tale legge costituzionale, la politica economica è sottratta al Parlamento italiano, al Governo italiano, al corpo elettorale italiano. Con tale approvazione la nostra Costituzione non è più nostra.
È stata trasformata in strumento giuridico funzionale ad un feticcio, quello neoliberista, che la tecnocrazia finanziaria europea interpreterà volta a volta dettando le misure che dispiegheranno la mistica del feticcio.

domenica 15 aprile 2012

Per noi l’antifascismo non è una lapide, è un programma d’azione!


 Di Daniele Maffione
- Responsabile Antifascismo, Direzione nazionale Giovani Comunisti.


“Il capitalismo ed il fascismo sono due facce della stessa medaglia. Lo insegna la storia del movimento operaio, che i Giovani Comunisti non dimenticano. Ogni giorno prolifera il terreno su cui si sviluppa la reazione squadrista: lo sfruttamento nelle fabbriche, la dismissione del patrimonio industriale, la privatizzazione degli enti pubblici, l’aumento delle tasse, l’espulsione delle masse dalla vita politica del Paese, la crescente condizione di precarietà, l’oppressione economica e sociale, l’attacco frontale al ceto medio, lo svuotamento giuridico ed istituzionale delle sedi democratiche, lo stralcio della Costituzione, producono naturalmente un humus in cui proliferano la paura, l’insicurezza e le idee fasciste.

Art. 18. Un fondamento, non un accessorio

Tiziano Rinaldini

Non occorrono grandi competenze per riconoscere che con la «riforma» ciò che prima era impossibile viene reso direttamente possibile con l'esplicita copertura di legge. Il titolo dell'art.14 del testo della «riforma» recita: «tutela del lavoratore in caso di licenziamento illegittimo», sostituendo il titolo dell'art.18 «Reintegrazione nel posto di lavoro».
Il magistrato può riconoscere illegittimo il licenziamento individuale e sanzionarlo con l'indennizzo. Non solo: si obbligano le parti a un tentativo preventivo di composizione ufficializzando sul piano legislativo che il diritto può essere materia di scambio negoziale, tentando così di evitare l'imbarazzo per il magistrato e forzando per una composizione monetizzante. Il cuore dell'art.18 richiama il ruolo della

domenica 8 aprile 2012

“TRA I DUE LITIGANTI I TERZI SOFFRONO…”


In questi giorni abbiamo assistito, attraverso i quotidiani locali, al dibattito e alle prese di posizione della varie forze politiche presenti nel consiglio comunale di Siena in merito agli esiti del voto sulle mozioni aventi come oggetto l'importante tema della situazione relativa alla banca Monte dei Paschi.
Non potendo contare su una diretta rappresentanza del Partito della Rifondazione Comunista in consiglio, ammettiamo che ci possano mancare tutti quegli elementi di conoscenza riguardo al preciso merito delle mozioni che si sono confrontate. D’altronde, anche la controversia sviluppatasi successivamente sugli organi di stampa non facilita una comprensione il più possibile oggettiva.

I COMITATI ACQUA BENE COMUNE CONSEGNANO LE PRIME ISTANZE DI RIMBORSO AD ACQUE SPA: “SIAMO PRONTI PER L’AUTORIDUZIONE”


Giovedì 5 aprile, a Pisa, presso gli sportelli di Acque Spa, i Comitati per l'Acqua Bene Comune dell'ATO2, promotori dei referendum vittoriosi dello scorso 12 e 13 giugno hanno consegnato ad Acque SpA le prime 450 istanze di rimborso dei cittadini che hanno aderito alla campagna di obbedienza civile promossa dal
Forum Italiano dei Movimenti per l’Acqua. Se le tariffe non verranno adeguate all’esito del referendum, cittadini e comitati sono pronti ad autoridursi le bollette eliminando la parte relativa alla “remunerazione del capitale” abolita dal secondo quesito referendario.
L'abolizione della quota della remunerazione del capitale (che per il 2012 nel nostro ATO corrisponde al 18,18% del totale della bolletta) è stata sancita dal voto di 27 milioni di italiani e 1,8 milioni in Toscana, approvata dalla sentenza della Corte Costituzionale (n° 26/2011) nella quale si conferma che la normativa è “immediatamente applicabile” non creando nessuno

sabato 7 aprile 2012

IL 12 MAGGIO LA FEDERAZIONE DELLA SINISTRA SCENDE IN PIAZZA CONTRO IL GOVERNO MONTI


http://www.facebook.com/events/352705674764912/

Il governo Monti aggrava la crisi, ne scarica gli effetti sui soggetti più deboli e corrompe la democrazia. Questo governo, nato senza mandato da parte degli elettori e appoggiato da una grande coalizione che va dalla destra berlusconiana al PD, è il frutto dei diktat e delle fallimentari ricette di poteri economici e finanziari, come la Bce, la Commissione Europea, l’Fmi, che scavalcano la volontà dei popoli e le istituzioni rappresentative.
La manovra economica di dicembre, contrassegnata su tutto da un aumento della pressione fiscale generalizzato e senza criteri di progressività, dall’innalzamento dell’età pensionabile, dal taglio alle prestazioni previdenziali, dai nuovi tagli agli enti locali e alla spesa per il sociale, ha evitato di introdurre una tassa sui grandi patrimoni, di tagliare gli sprechi miliardari come la Tav in Val di Susa o l’acquisto di 131 cacciabombardieri F35, di ridurre i costi della politica, al fine di investire in creazione di posti di lavoro e nella riconversione in senso ecosostenibile dell’economia italiana.
Ora il governo si appresta a una riforma del mercato del lavoro che non colpisce la precarietà sia sul piano legislativo che fiscale, che riduce la durata degli ammortizzatori sociali in caso di perdita del lavoro, e che manomette l’art. 18 dello Statuto dei Lavoratori allo scopo di agevolare il padronato nella facoltà di licenziare e di annichilire gli spazi di agibilità sindacale e politica nei luoghi di lavoro.

giovedì 5 aprile 2012

LAVORO – FERRERO (PRC – FEDERAZIONE DELLA SINISTRA): «IL GOVERNO CONFERMA LA MANOMISSIONE DELL’ARTICOLO 18. LA RESPONSABILITÀ È DEL PARTITO DEMOCRATICO»


Paolo Ferrero, segretario nazionale di Rifondazione Comunista, ha dichiarato:

«Il governo conferma la manomissione dell’articolo 18 e toglie il diritto al reintegro certo in caso di licenziamento illegittimo. Si costruisce un meccanismo farraginoso che spinge il lavoratore ad accettare una conciliazione economica e poi si scarica sui giudici ogni responsabilità aprendo la porta a comportamenti diversi da luogo a luogo e togliendo ogni sicurezza ai lavoratori dell’effettiva efficacia dell’articolo 18. Si passa da un diritto ad una monetizzazione e si fa un ulteriore passo per trasformare il lavoratore in una merce. Per questo l’articolo 18 andava lasciato immutato ed è gravissimo che il PD si presti a questa distruzione dei diritti dei lavoratori: a questo punto il governo Monti arriva dove non era arrivato il governo Berlusconi, è peggio del governo Berlusconi, e questa è una precisa responsabilità del Partito Democratico».


Roma, 4 aprile 2012

I COMITATI ACQUA BENE COMUNE CONSEGNANO LE PRIME ISTANZE DI RIMBORSO AD ACQUE SPA: “SIAMO PRONTI PER L’AUTORIDUZIONE”


A Pisa, giovedì 5 aprile, alle 12.30 in via via Frascani 8 presso gli sportelli di Acque Spa, i Comitati per l'Acqua Bene Comune dell'ATO2, promotori dei referendum vittoriosi dello scorso 12 e 13 giugno consegneranno ad Acque SpA le prime 300 istanze di rimborso dei cittadini che hanno aderito alla campagna di obbedienza civile promossa dal Forum Italiano dei Movimenti per l’Acqua. Se le tariffe non verranno adeguate all’esito del referendum, cittadini e comitati sono pronti ad autoridursi le bollette
eliminando la parte relativa alla “remunerazione del capitale” abolita dal secondo quesito referendario.
L'abolizione della quota della remunerazione del capitale (che per il 2012 nel nostro ATO corrisponde al 18,18% del totale della bolletta) è stata sancita dal voto di 27 milioni di italiani e 1,8 milioni

domenica 1 aprile 2012

occupiamo piazza affari

di Stefano Galieni
Bella piazza quella di Occupyamo Piazza Affari. Bella nonostante una Milano blindata all’inverosimile, gli allarmi della stampa borghesi, i pullman fermati all’ingresso della città, il divieto di partire dalla Bocconi, il think thank governativo. Almeno 20, 25 mila persone che hanno riempito il corteo, soggetti diversi, per generazioni, provenienze, vertenze in atto ma unite da alcuni punti di vista comuni e fondamentali.Una opposizione definitiva al governo Monti, un governo di destra che sta attuando le peggiori politiche neoliberiste per favorire la speculazione e riformare in senso neoschiavista il mercato del lavoro. Un governo delle banche e non dei popoli, legato mani e piedi alla Bce e che trova il suo sponsor fondamentale nel presidente della repubblica.